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martedì 28 ottobre 2008

In piedi, entra la Corte

Stamani, mentre mi recavo presso il nostro Ateneo, mi sono soffermato davanti ad un edicola in via Cantore. La plancia del Corriere Mercantile recitava a “tutto schermo” la notizia della cancellazione di tele-multe AMT. Colto da un irrefrenabile curiosità ho acquistato il quotidiano ed a pagina 2 ho trovato l’articolo incriminato. Più o meno come d’estate, quando dei bagliori all’orizzonte annunciano il sopraggiungere di un temporale, attendevo la notizia da mesi che, puntualmente, è scesa in terra. Il Giudice di Pace, tale Claudio Cattani, ha annullato una multa di 80 euro e 54 centesimi comminata ad un cittadino per avere valicato le corsie gialle di via Archimede, quartiere San Fruttuoso. Il ricorso, fatto nel gennaio 2008, aveva le due seguenti motivazioni: carenza assoluta di poteri accertativi del personale AMT a mezzo telecamere ed apparecchiature elettroniche.

In realtà tale potere è stato donato ad AMT tramite delibera comunale (948/2006), delibera che ha anche affidato in concessione ad AMT la gestione delle corsie riservate a mezzi pubblici ma, secondo quanto scritto dallo stesso cittadino multato, tutto ciò risulta nullo in quanto la delibera in questione è stata emessa senza l’acquisizione del parere preventivo obbligatorio del competente consiglio di Circoscrizione, nel tal caso Medio Levante, ai sensi dell’art. 55 n.1 del regolamento approvato con delibera dal C.C. n.142 del 2001. In più lo stesso cittadino sottolinea come sia mancata l’immediata contestazione dell’infrazione e/o mancanza della notifica del fotogramma ripreso dalle stesse fotocamere AMT. Il giudice Cattani, forse dotto nel capire la grande mole di lavoro che questa sentenza gli porterà (e di conseguenti guadagni?) , fa suo il ragionamento del cittadino, afferma che gli accertatori dell’AMT non sono agenti di polizia giudiziaria, e che quindi possono verificare l’infrazione, pur non avendo, ai termini di alcun valore.

Premettendo che non sono pratico di queste tematiche, vorrei solamente fare un ragionamento: in primis non mi è chiaro perché la Circoscrizione debba mettere ulteriori pareri favorevoli a scelte del Comune, dato che quest’ultimo è di “grado maggiore”. Secondo: a che scopo i “verificatori” di AMT dovrebbero controllare le corsie gialle se poi il loro giudizio viene ritenuto nullo? E di conseguenza, a che scopo vengono controllate queste corsie? Lo stesso discorso della mancata contestazione immediata, se mi viene permesso, non mi convince. Sulle autostrade stanno impazzando autovelox, tutor e chi più ne ha più metta, possibile che solo sulle corsie gialle tutto questo non sia fattibile? E in chiusura, come mai, pur essendo stata violata una norma del codice della strada (con tanto di prova fotografica) un giudice accetta arrampicature di specchi così macroscopici?

Forse avrà fatto solo il suo dovere, forse sono i troppo giustizialista ma, avendo un cartello sulla testa con nome e cognome, potessi riconoscere il caro Claudio Cattani a spasso per la città difficilmente gli andrei a stringere la mano, al massimo mi chiederei come può stare a zonzo con le migliaia di cittadini pronti a salire sulle barricate per riprendersi quello che, secondo loro, AMT ha rubato impunemente. Solita macedonia all’italiana per stomaci forti.

Lordtiranus

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Lordtiranus,
non c'è da stupirsi di fronte a certi tipi di notizie, del resto a Genova chi è a favore del trasporto pubblico è visto come una persona strana, tale è radicata l'abitudine all'uso del mezzo privato ed in particolare delle due ruote, da rasentare, a mio modesto parere, la pazzia. Basta d'altronde leggere quotidianamente sul Secolo online di quali assurdità siano i commenti agli articoli che hanno per argomento il trasporto pubblico o come in questo caso le famose corsie gialle. Nella quasi totalità si assiste a risposte rabbiose che non accettano repliche, da parte di una ahimè, moltitudine di persone totalmente accecate nella loro tossicodipendenza da motore. Il desiderio di continuare a fare ciò che si vuole impunemente non accetta nessun tipo di cambiamento, anche se palesemente utile per la città. Del resto, Genova e la Liguria in generale non sono luoghi aperti ai cambiamenti, peggio ancora se proposti dall'esterno, come dimostrano i commenti seguiti al trasferimento dell'amministratore Guyot di questi giorni. Spero solo che qualcosa cambi in meglio e che un giorno ragionevolmente vicino anche a Genova si circoli in tram come nella vicina Nizza dove le abitudini dei cittadini sono cambiate radicalmente.

Anonimo ha detto...

Rispondo ai cari Lordtiranus e R. Camera, per rilevare che non si tratta di essere "giustialisti o disfattisti". Il problema sollevato dal "contravventore" e poi dal Giudice, Dott. Cattani, risulta piuttosto grave.
Tralasciando la opportunità o la possibilità di consentire la delega a personale esterno alla P.A. del potere autoritativo e sanzionatorio, risulta pazzia pura che un soggetto appartenente all'AMT s.p.a. possa - contrariamente ad ogni diritto costituzionale - comminare sanzioni, sul solo presupposto che AMT ha il "controllo" delle corsie gialle.
La questione risulta ben più ampia di quella prospettata nel Vs. commento, atteso che potrebbe già risultare illegittimo un accertamento effettuato da personale AMT, mediante apparecchiatura di proprietà di Autostrade per l'Italia, concessa in uso...(stante il divieto espresso del Ministero dei Trasporti, oltrechè del C.d.S. di delegare a terzi l'utilizzo degli apparati rilevatori e non risulta traccia di poteri di delega o, addirittura, subedelga a terzi)!
Se inoltre l'accertamento (ove tale possa essere considerato) venisse effettuato da personale AMT, senza neppure l'ausilio del sistema rilevatore (fotogramma), tali soggetti avrebbero addirittura un potere maggiore rispetto a quello della P.A., la cui discrezionalità è giuridicamente ammessa, anche se con qualche eccezione in ordine quantomeno al rilievo fotografico e alla produzione dei fotogrammi.
In poche parole, spiegate perchè all'agente di P.A. dovrebbero servire: 1) la segnalazione del controllo in corso; 2) il segnale di arresto; 3) il fotogramma...mentre ad un "banale" dipendente AMT quegli elementi non dovrebbero essere necessari.

In ultimo ma non ultimo, non commento la demagogia (o meglio la dietrologia) con cui entrambi rapportate l'uso del mezzo pubblico con l'uso del mezzo a due ruote. Senza entrare nel merito della scelta - che ritengo ricada in capo ad ogni singolo cittadino, a meno che non si tratti di "regime" - riuscireste ad affermare che la "mala gestio" ovvero il cattivo funzionamento dei servizi pubblici a Genova è dovuto all'utilizzo "impazzato" dei veicoli a due ruote?
Ai posteri l'ardua sentenza.

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